L'espressione
definisce, in opposizione a "guerra di movimento", la tattica bellica
adottata durante la prima guerra mondiale, che vide le armate nemiche
fronteggiarsi per lunghi periodi di tempo dalle trincee, posizioni scavate nel
terreno e fortificate.
Durante la guerra di trincea cambiarono radicalmente le tecniche belliche, le armi, persino le divise; ma soprattutto, fu estremo lo sforzo delle truppe per abituarsi a una vita estremamente precaria, alla completa assenza di igiene, alla diffusione di epidemie difficilmente contrastabili, alla continua esposizione alle intemperie e agli animali. Se il numero dei morti e dei feriti fu elevatissimo, altrettanto elevato fu il numero di quanti, non sopportando l'orrore della trincea, impazzirono o disertarono. Proprio per contrastare il fenomeno della diserzione, gli stati maggiori imposero una disciplina durissima e non esitarono in diversi casi ad attuare delle rappresaglie indiscriminate, condannando a morte e fucilando interi reparti. Solo nel 1918, l'impiego sul fronte occidentale dei carri armati segnò la fine della invalicabilità della trincea.
Summary
Durante la guerra di trincea cambiarono radicalmente le tecniche belliche, le armi, persino le divise; ma soprattutto, fu estremo lo sforzo delle truppe per abituarsi a una vita estremamente precaria, alla completa assenza di igiene, alla diffusione di epidemie difficilmente contrastabili, alla continua esposizione alle intemperie e agli animali. Se il numero dei morti e dei feriti fu elevatissimo, altrettanto elevato fu il numero di quanti, non sopportando l'orrore della trincea, impazzirono o disertarono. Proprio per contrastare il fenomeno della diserzione, gli stati maggiori imposero una disciplina durissima e non esitarono in diversi casi ad attuare delle rappresaglie indiscriminate, condannando a morte e fucilando interi reparti. Solo nel 1918, l'impiego sul fronte occidentale dei carri armati segnò la fine della invalicabilità della trincea.
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